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Confcommercio: “Sale Bingo a rischio chiusura, rivedere canoni di concessione”

 Confcommercio: “Sale Bingo a rischio chiusura, rivedere canoni di concessione”

(Da Jamma.it)

Il settore dei giochi e delle scommesse sta vivendo un profondo stato di crisi. In particolare le sale bingo hanno necessità di misure di sostegno adeguato.

Confcommercio lancia l’allarme sulla situazione delle attività di gioco legale, fondamentale per contrastare l’offerta illegale e a garanzia degli utenti.

Il Senato è impegnato nella conversione in legge del terzo decreto in materia di sostegni alle imprese a seguito delle misure adottate contro la pandemia e a questo proposito Confcommercio ha presentato una seri di proposte.

“Relativamente ai giochi pubblici, si evidenzia il permanere di uno stato di grave incertezza sulla durata delle concessioni delle scommesse e degli apparecchi da gioco – solo tecnicamente interessati dalla proroga dello stato di emergenza fino al 30 giugno 2022 (ex art. 103, comma 2 del DL n.18 del 2020, cd “Cura Italia”) – e sulla conferma del modello distributivo che, contrastando l’offerta illegale, garantisce tutela agli utenti dei servizi di gioco”, precisa Confcommercio.

“Per le concessioni delle sale bingo, occorre poi prevedere, nel quadro delle misure di sostegno alle attività chiuse di cui all’art. 1 del decreto in commento, da una parte la revisione dei canoni concessori a partire da gennaio 2022 e, dall’altra, la sospensione dei canoni collegati alle chiusure per complessivi 8 mesi (ottobre 2020 – maggio 2021). Tale intervento potrà interrompere il trend di chiusura definitiva di molte di queste attività ed il conseguente crescente ricorso ad ammortizzatori sociali i quali, anche nel 2022, vedono coinvolti già centinaia di dipendenti del settore”, aggiunge l’associazione.

E ancora: “In tema di ammortizzatori sociali, apprezziamo l’esonero dal contributo addizionale introdotto con l’art. 7, per i comparti economici individuati. Tuttavia, sarebbe utile una neutralizzazione dei periodi di trattamento emergenziali (compresi quelli previsti nel 2022) dai limiti massimi di durata dei trattamenti di integrazione salariale. Parimenti, occorre ampliare i codici Ateco di cui all’allegato 1 del decreto anche allo spettacolo cd. dal vivo, per sostenere anch’esse con la CIG ‘scontata’. La crisi, infatti, ha indubbiamente colpito tutto il mondo dello spettacolo trasversalmente, con punte di riduzioni di incassi fino a circa l’80%”.

Si ricorda che il Decreto Sostegni Ter prevede che i datori di lavoro di diversi settori, tra cui sale giochi e bingo, che nel periodo che va dal 1° gennaio 2022 fino al 31 marzo 2022 sospendono o registrano una riduzione dell’attività lavorativa, sono esonerati dal pagamento della contribuzione addizionale.

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