Oltre alle dimensioni riferite alla competenza esclusiva dello Stato (art. 117, comma 1 Cost.), il settore del gioco regolamentato interessa in particolar modo i profili di tutela della salute – il DGA è inserito tra i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) – e del governo del territorio, che rientrano tra le materie di legislazione concorrente tra Stato e Regioni (art. 117, comma 3, Cost.) e richiedono, anche per la stretta connessione con profili di carattere sociale, il coinvolgimento delle autonomie locali.

A seguito della molteplicità dei profili interessati dal settore, le Regioni sono intervenute emanando leggi specifiche per contrastare i fenomeni del DGA e del gioco illegale, intervenendo in particolar modo sui seguenti aspetti, che, per loro natura, soffrono delle contraddizioni e delle differenze insite nella “questione territoriale” che caratterizza il paradigma Stato-Regioni-Comuni:

• introduzione e applicazione del c.d. “distanziometro”, che si sostanzia nella previsione di distanze minime obbligatorie da rispettare (da 200 a 500 metri) da parte degli esercizi che offrono giochi pubblici regolamentati, sia essi “generalisti” che “specializzati”, nuove attività oppure già esistenti, rispetto ai c.d. “luoghi sensibili”, così identificati perché frequentati da categorie vulnerabili;
• applicazione di limitazioni orarie di apertura e chiusura degli esercizi che offrono giochi pubblici regolamentati o di singoli servizi di gioco, che caratterizzano uno specifico territorio in termini di numero di ore di apertura concesse e distribuzione degli orari consentiti nell’arco della giornata.

Sulla base delle contraddizioni emerse nel tempo, il 7 settembre 2017 è stata sancita l’Intesa, ai sensi dell’articolo 1, comma 936, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (Legge di stabilità 2016), tra Governo, Regioni ed Enti locali relativa alle caratteristiche dei punti di raccolta del gioco pubblico, finalizzata a “garantire i migliori livelli di sicurezza per la tutela della salute, dell’ordine pubblico e della pubblica fede dei giocatori e di prevenire il rischio di accesso dei minori di età” attraverso la rimodulazione ed elevazione degli standard qualitativi dell’offerta di gioco; Intesa alla quale non è purtroppo data attuazione non riuscendo a superare i problemi di tutela dell’offerta regolamentata e dei vantaggi che offre alla collettività derivanti dalla disparità (e talora contradditorietà) delle disposizioni delle legislazioni regionali.

Fonti e approfondimenti:
GCLegal – “La questione territoriale – Conferenza Unificata 2017

Di seguito, il panorama normativo regionale italiano relativo alle suddette leggi e alle loro successive modificazioni e integrazioni apportate nel corso del tempo.